Resistenza
al cambiamento
di Louise Hay

La consapevolezza è il primo passo verso il cambiamento o la guarigione.

tempo di lettura : 10 min

La verità è che il processo inizia nell’istante in cui cominciamo a pensare di fare un cambiamento.
L’impazienza non è che un’altra forma di resistenza al cambiamento e all’apprendimento. Quando pretendiamo che avvengano subito, non ci diamo il tempo di imparare la lezione relativa al problema che abbiamo creato.

Se pensi alla cosa più difficile da fare per te e a quanta resistenza opponi, allora sappi che ti trovi di fronte alla tua più grande lezione del momento. Non lasciare che la tua resistenza ti impedisca di apportare delle trasformazioni.

Segnali non verbali:

spesso manifestiamo la nostra resistenza con le azioni che intraprendiamo. Per esempio:

  • Cambiando argomento
  • Lasciando la stanza
  • Facendo tardi
  • Ammalandoci
  • Procrastinando
  • Mangiando, bevendo, fumando
  • Iniziando o interrompendo una relazione
  • Provocando danni alla macchina, agli elettrodomestici, ecc.

Supposizioni:

Spesso facciamo delle supposizioni sugli altri per giustificare la nostra resistenza, affermando cose come:

  • In ogni caso non sarebbe stato un bene.
  • Mia moglie/mio marito non mi capisce.
  • Dovrei cambiare carattere.
  • Nessuno poteva aiutarmi a risolvere questo problema.
  • Il mio caso è diverso.
  • Non voglio disturbarli.
  • La cosa si risolverà da sola.

Convinzioni:

Cresciamo con delle convinzioni che si trasformano nella nostra resistenza al cambiamento. Esempio:

  • Non è una cosa da farsi.
  • Non è per niente giusto.
  • Le persone dotate di spiritualità non si arrabbiano mai.
  • La mia famiglia non l’ha mai fatto.
  • L’amore non fa per me.
  • C’è troppo lavoro da fare.
  • È troppo costoso.
  • Ci vorrà troppo tempo.
  • Non ci credo.

Loro:

Cediamo il nostro potere agli altri e ci serviamo di queste scuse per giustificare la nostra resistenza al cambiamento:

  • Dio non approva.
  • Aspetto un segno dal cielo.
  • Il mio dottore non vuole.
  • Non posso prendermi dei permessi al lavoro.
  • Non voglio farmi soggiogare da loro.
  • È tutta colpa loro.
  • Non appena lo farà, lo farò anche io.
  • Tu/loro non mi capisci/capiscono.
  • Non voglio ferirli.

Idee su di sé:

Abbiamo idee su di noi che usiamo come limiti o resistenza al cambiamento. Siamo:

  • Troppo vecchi;
  • Troppo giovani;
  • Troppo grassi/magri;
  • Troppo pigri;
  • Troppo deboli;
  • Troppo stupidi;
  • Troppo poveri;
  • Troppo incapaci;
  • Troppo bloccati;

Tattiche di procrastinazione:

La nostra resistenza spesso si esprime attraverso tattiche di procrastinazione. Usiamo queste scuse:

  • Lo farò dopo.
  • Adesso non riesco a pensarci.
  • Adesso non ho tempo.
  • Porterebbe via troppo tempo al mio lavoro.
  • Ho troppe cose da fare.
  • Ci penserò domani.
  • Non è il momento giusto.
  • È troppo tardi o troppo presto.

Rifiuto:

Questa forma di resistenza emerge quando ci rifiutiamo di fare qualsiasi cambiamento. Si dicono cose come:

  • Non posso fare niente per risolvere questo problema.
  • Migliorerebbe qualcosa se cambiassi?
  • Se lo ignoro, forse il problema sparirà.
  • Non c’è niente di sbagliato in me.

Paura:

La più radicata forma di resistenza è di gran lunga la paura dell’ignoto. Di solito si adducono queste motivazioni:

  • Non sono ancora pronto.
  • Potrei non farcela.
  • Potrebbero respingermi.
  • Che cosa penserebbero le persone?
  • Ho paura di dirlo a mio marito/mia moglie.
  • Potrei farmi del male.
  • Potrei rimetterci dei soldi.
  • Non ne voglio parlare.
  • Non ho le forze.
  • È troppo faticoso per me.
  • Non ho abbastanza soldi.
  • Potrei perdere i miei amici.
  • Non mi fido di nessuno.
  • Non sono abbastanza bravo.

Riconosci in alcuni di questi, i modi in cui opponi resistenza? Rifletti sulla resistenza in questi esempi.

Una delle prime affermazioni da usare è la seguente:

“Sono disposta a lasciare andare il bisogno di opporre resistenza, o il bisogno del mal di testa, o del peso in eccesso, o della mancanza di soldi o di qualsiasi altra cosa.”

Se resisti a questa affermazione, allora le altre non possono funzionare, dobbiamo essere disponibili a lasciare andare quel bisogno.

Se abbiamo la convinzione o schema mentale di non meritare, allora cercheremo sempre di rimandare, e farlo ci impedirebbe di arrivare dove vogliamo.

Anche il risentimento per la fortuna degli altri può ostacolare la nostra crescita ed evoluzione.

Smettere di criticarsi è un altro passo fondamentale per riprendersi il proprio potere, i pensieri possono essere cambiati.

Ora c’è il presente e hai l’opportunità di trattarti come vorresti, sii gentile con te stesso, inizia ad amarti ed apprezzarti.

È ciò di cui ha bisogno il tuo bambino interiore per riuscire ad esprimersi al massimo del suo potenziale.

CIO’ SU CUI CONCENTRI L’ATTENZIONE SI RAFFORZA

Più ti soffermi su ciò che non vuoi, più lo crei e lo attrai. Focalizzati su quello che vorresti davvero essere o avere.

Spesso formuliamo frasi negative che non fanno altro che creare ciò che non vogliamo.

Le affermazioni devono essere costruite sempre al presente.

“IO SONO……” oppure “IO HO……”. Se dichiari qualcosa usando il futuro come “io sarò…” allora quell’idea resterà lì, nel futuro.

Allenatevi davanti allo specchio, allenate la vostra mente, guardatevi e dite “Mi amo e mi apprezzo così come sono”.

L’esercizio “IO MI APPROVO” è molto utile quando la mente sta dominando.

Per almeno un mese provate a ripetere “io mi approvo” continuamente durante il giorno, come se fosse un mantra.

E quando emergono pensieri negativi come “come posso approvarmi se sono grassa?” o “non sono bravo abbastanza” o “mi sento stupido a dire questa cosa”, o “sono presuntuoso”, non importa, è il momento di riprendere il controllo sulla mente. Lascia andare questi pensieri dicendo “Vi lascio andare, io mi approvo”.

I pensieri non hanno alcun potere su di noi, a meno che non siamo noi ad attribuirglielo.

Una parte del processo di accettazione di sé consiste nel liberarci dalle opinioni degli altri.

Ora prendete tutte le cose che ritenete sbagliate in voi e trasformatele in affermazioni positive.

Amare e approvare sé stessi, creare uno spazio di sicurezza, fidarsi, sentirsi degni. Tutto questo riporta ordine nella tua mente, crea relazioni amorevoli nella tua vita, attrae un nuovo lavoro, un nuovo posto dove vivere.

Se pensiamo di non meritare che i nostri desideri si avverino allora impediremo che si avverino.

Guardati di nuovo allo specchio e dì: “Merito di avere………… o essere …………. e lo accetto ora.”

Ripetilo più volte e fai attenzione a come ti fa sentire, a ciò che provi nel corpo. Se senti ancora sensazioni negative dentro di te, afferma ancora “Elimino lo schema della coscienza che ostacola il mio bene.” “Io merito ……………. ”

Anche se lo devi fare per parecchio tempo , ripetilo finché non provi sentimenti di accettazione.